| Tipo di documento: | 
 | ||
| Autore/curatore: | Claudia Farina Standard: Farina, Claudia [Claudia Farina] | ||
| 
		  	Titolo:
		   | Puri cristiani : i catari dal Piemonte alla Sicilia Standard: | ||
| Data di pubblicazione: | ©2023 | ||
| Luogo di pubblicazione: | Sommacampagna Standard: Caselle di Sommacampagna (Verona) | ||
| Editore/tipografo: | Cierre Grafica Standard: Cierre edizioni [Cierre grafica] | ||
| ISBN/ISSN: | 9788832102765 | ||
| Pagine: | 127 p., [16] p. di tav. | ||
| Numero di illustrazioni: | illustrazioni | ||
| Formato : | 22 cm | ||
| Soggetti: | Catari - Calabria - Storia Catari - Italia - 1200-1400 Catari - Piemonte - 1200-1400 Catari - Sicilia - Storia Catari - Umbria - 1200-1300 | ||
| Indice: | Introduzione Piemonte - Roccavione Umbria - Orvieto Calabria - Guardia Piemontese Sicilia - Montalbano Elicona Bibliografia | ||
| Riassunto/commento: | Dalla seconda di copertina: Viaggiando in straordinari luoghi e memorie d’Italia, là dove il daimon l’ha portata, l’autrice ha ritrovato le storie dei Catari e visitato gli stessi luoghi con il pathos del ricordo e l’intenzione di divulgarne la memoria. Partita dalle vicende dei Patarini a Verona e sul lago di Garda, ha scrutato orizzonti sempre più lontani, dalla Francia alla Sicilia. A domande di senso compiuto, sono arrivate risposte adeguate a sciogliere enigmi e illuminare storie sepolte. A cominciare dalla piemontese Roccavione soprannominata Nidus haereticorum, dove permane il senso della storia dei Catari e degli Occitani nella rocca e in edifici sacri e laici; l’umbra Orvieto e l’intrico di miracoli, assassinii, ribellioni, lotte tra guelfi e ghibellini di cui rimasero vittime gli stessi Patarini; la calabrese Guardia Piemontese e il genocidio dei Valdesi nel 1561, pure loro martiri dell’Inquisizione, di cui si conserva memoria nel museo e nelle manifestazioni annuali; la siciliana Montalbano Elicona con il castello di Federico III che ospitò i Beghini, i Catari di Spagna al suo seguito e i fraticelli fuggiti dall’Italia centrale, fino alla magia dei megaliti dell’Argimusco. |